STUDER B62: IL “PORTATILE” DELLA CASA DI ZURIGO

Lo Studer B62 si può considerare come la versione evoluta del A62.

L’A62 nesceva nel 1965, come primo registratore completamente transistorizzato di studer, e il primo completamente modulare; Il B62 ne è un adattamento destinato ad un uso broadcast (Radio e Tv), con una serie di modifiche strutturali: dimensioni compatte, testine Butterfly, braccetti dei rulli tendi-nastro solidali tra loro, controllo elettronico della tensione del nastro e della velocità del motore capstan; possibilità di controllarne da remoto di tutte le funzioni. Non ultima la costruzione modulare dell’elettronica per permettere una rapida manutenzione.

Ne sono state prodotte 3 versioni differenti: B62, B62-TVU e B62- KVU.

Il tipo B62 comprendeva unicamente il magnetofono montato all’interno di una valigia per facilitarne il trasporto. Le dimensioni erano: 482 x 356 x 220 mm per 28 Kg di peso.

Il tipo B62-TVU ha in aggiunta un modulo con quattro preamplificatori separti; due per gli ingressi, due per le uscite e due VU meter commutabili per verificare i segnali.

Il tipo B62-KVU ha lo stesso modulo del TVU ma ha la possibilità di essere integrato in un carrello per l’istallazione in postazione fissa.

Un cliente mi consegna un B62 accompagnandolo con la classica frase “Funziona benissimo! Lo stavano usando prima che lo comprassi, un controllo rapido è sarà ok”.

In realtà non sono prevenuto su queste affermazioni: è vero, a volte si trovano macchine “perfettamente funzionanti” ridotte in uno stato disastroso; Invece, in altre occasioni, si trovano macchine in ottime condizioni che si possono usare da subito. In ogni caso prima di giudicare è meglio verificare l’effettivo stato della macchina.

A prima vista sembra in buone condizioni: Il percorso del nastro è pulito e le testine, il pinch roller,il perno capsta, le guide e i tendi-nastro sono si consumati, ma non in modo tale da dover essere sostituiti.

Estratto dalla sua valigia, vedo che le calotte di copertura dei motori sono identiche a quelle dei motori montati sui REVOX, si vede che il fabbricante è lo stesso!!! Osservandone l’interno noto che, le schede elettroniche non hanno macchie di umidità ma solo un velo di polvere e il conta-ore segna 4003.

Calcolando gli anni e lo stato di usura,deduco che è una macchina usata, ma con una manutenzione costante. L’unica scheda che presenta qualche segno di ossidazione è la 1.162.620 i suoi componenti attivi sono montati su zoccoli formati da piccole clip, che nel tempo tendono a ossidarsi e lasciarsi andare provocando falsi contatti.

Rimontato il tutto decido di dare corrente al magnetofono, misuro le tensioni sugli appositi test-point che sono di valore corretto e con basso ripple. Fatto ciò monto una nastro di prova, e premo play; la riproduzione si avvia ma vedo che il perno tendi-nastro sinistro, quello vicino alla bobina creditrice fa fatica a fare il suo lavoro, in più i rullo di sinistra sembra vada a scatti. Fermato tutto, muovo manualmente entrambi i meccanismi, sembrano frenati. Smonto per primo il rullo e vedo che entrambi i cuscinetti sono ormai consumati, li sostituisco con due SKF nuovi.

Convito che anche il tendi-nastro abbia lo stesso problema smonto anche quello ma vedo che qui il meccanismo è completamente diverso: il cuscinetto a sfere non è montato su un perno; ma il perno stesso è un cuscinetto a sfere. Questo tipo di meccanismo è di solito utilizzato nella meccanica degli orologi o in quelle di precisione (stampanti 3D) trovarlo su una macchina degli anni 70’ è stupefacente. Per riuscire a risolvere il problema l’unico modo è smontare l’intero blocco, rimuovere il lubrificante indurito e verificare che le sfere non siano consumate. Rimontare il tutto non è altrettanto semplice: bisogna spalmare di grasso al teflon il supporto, appoggiarci le sfere una per una, sfruttando l’effetto colla del grasso e poi rimettere con precisione la copertura.

                         

Fatto ciò riallineo il tutto come da Service manual e  provo tutte le funzioni del magnetofono in entrambe le velocità: avanzamento veloce, riavvolgimento, riproduzione con nastri mono e stereo e infine registrazione.

Vista l’assenza di anomalie inserisco in nastro di test e eseguo alcune misure. Il rapporto segnale/rumore è di 59db più che buono,invece la risposta in frequenza sfiora i 20Khz; più che ottima (i dati di targa dichiaravano 18Khz).

Per ultimo, ripulisco l’interno del registratore, sostituisco tutti i condensatori Rifa che rimangono in giro per il telaio e lo tengo in prova per qualche giorno.

             

Purtroppo iniziano a manifestarsi alcuni problemi inspiegabili: quando mando in stop la riproduzione, il magnetofono passa da solo in riavvolgimento, oppure in avanzamento, senza averne ricevuto il comando; in un’altra occasione appena inserito il nastro parte da solo in riproduzione.

Per prima cosa verifico i contatti striscianti dei vari pulsanti di comando. Effettivamente sono un po’ ossidati ma niente che giustifichi questi problemi.

Mentre ribalto la copertura per verificare i condensatori di spunto, l’occhio mi cade sui braccetti dei rulli tendi-nastro non sembrano nella corretta posizione di riposo. Effettivamente guardandoli dal di sopra, si nota che dovrebbero essere circa un centimetro più indietro.

              

Per poter accedere all’intero meccanismo, devo ribaltare il magnetofono e smontarlo completamente. Fatto ciò vedo che, la molla di richiamo negli anni si è snervata e non riesce più a contrastare la molla di avanzamento dei solenoidi. Oltre a ciò, la camma che gestisce le varie funzioni rimane,di conseguenza fuori fase e vede costantemente la meccanica come se fosse in posizione di riproduzione.

Questo spiegherebbe tutti i malfunzionamenti. Sostituita la molla e regolata la meccanica, ora i braccetti sono nella giusta posizione e la messa in fase dell’albero a camme è rispettata.

Mentre rimonto le vaire parti, colgo l’occasione per lucidare alcune minuterie, e riverniciare la scritta STUDER sul coperchio delle testine. Le solite misure e regolazioni di routine, e una settimana in prova concludono questo complesso intervento.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *