B.P.M: MORTE DI UN MICROFONO!!!
Mi arriva un microfono modello CR-73, della B.P.M. Studiotecnik di Berlino.
Questa azienda produce e vende vari modelli di microfoni ad uso studio di registrazione
e broadcasting.
Questo microfono appartiene alla prima serie prodotta nel 1993 ed è quindi ha circa 27
anni di età.
Provandolo mi rendo conto che è proprio morto: anche se correttamente alimentato con la Phantom
e stimolato da una fonte sonora, non presenta in uscita alcun segnale elettrico; neanche un disturbo.
Stacco quindi il corpo dalla capsula e inizio a verificare l’elettronica, che di solito, per questo tipo di difetto è la principale indiziata.
All’interno ci sono due circuiti stampati fissati ai lati del telaio, sul primo c’è il circuito di amplificazione
con un solo elemento attivo ( un FET), sul secondo è unicamente presente il trasformatore di uscita.
Guardandole bene, sembrerebbero autocostruite da un appassionato, e non fatte da ditte specializzate; non sono infatti presenti scritte identificative di alcun tipo, i componenti elettronici non sono a tolleranza stretta (sono al 5% anziché 1%) e le schede non sono verniciate con la tipica vernice di protezione verde, ma sono semplicemente stagnate.
In ogni caso, bisogna tenere conto, che (essendo un oggetto artigianale con qualche anno alle spalle),
è probabile che fossero costruite in questo modo, perché negli anni ‘90 non era possibile far produrre piccole serie di circuiti stampati come oggi (costava troppo) e quindi si faceva tutto in Laboratorio.
Verificato lo stato generale e le saldature, inizio a controllare che i circuiti funzionino correttamente: la tensione di alimentazione della capsula è corretta e stabile, e il FET amplifica correttamente.
Decido quindi di smontare la Testa per verificarne la capsula.
Una volta tolta la griglia di protezione, vedo che è presente uno spesso strato di sporcizia e polvere sulle lamine; questo spiega solo parzialmente l’origine del difetto, ci deve essere sicuramente qualcos’altro.
Infatti una volta ripulito il tutto, le armature si presentano parzialmente de-laminate.
Il supporto trasparente di Mylar ha assorbito l’umidità; che una volta superato il limite della Tensione Superficiale, ha spinto contro lo strato dorato, facendolo parzialmente staccare.
Faccio un paio di misure sulla capsula attaccandola al mio analizzatore: i valori di capacità e resistenza sono sballati e il sagnale in uscita è basso e distorto.
A questo punto non c’è molto da fare, bisogna sostituire l’intera capsula.
Contatto via mail la Studiotecnik, ma non ricevo alcuna risposta.
Osservando meglio il suo sito, vedo che non è più aggiornato da molto tempo che anche la grafica
è tipica degli anni ‘90.
È possibile che il costruttore abbia cessato l’attività per vari motivi e che sia rimasto solamente il sito.
Per esserne sicuro provo a contattare un paio di distributori, ed entrambi mi confermano che l’azienda non da più sue notizie da parecchio tempo.
Sento il proprietario spiegandogli la situazione, a questo punto ci sono solo due possibilità: sostituire la capsula rovinata con una di un altro produttore (ad es.Peluso), oppure tenere quella che c’è, usandola nello stato in cui si trova.
In questo frangente, mi arriva finalmente la risposta della B.P.M: per fortuna producono ancora una variante di questo microfono, che utilizza lo stesso tipo di capsula; ma attualmente non ne hanno di ricambio. Mi avviseranno quando saranno nuovamente disponibili… ma ci vorranno alcuni mesi.
Dopo aver soppesato i pro e i contro, il proprietario decide di lasciare la capsula originale e aspettare quando sarà disponibile il ricambio; ci aggiorneremo poi in seguito.
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