Neumann U47: L’alimentatore
Parte quarta: L’alimentatore
Di tutto questo progetto, l’alimentatore si è rivelata la parte più difficile da restaurare.
Le sue condizioni sono pessime; (Carlo dopo averlo acquistato all’asta, lo era andato a recuperare su un mucchio di rottami), è completamente arrugginito all’esterno e all’interno, le parti che non lo sono; sono completamente ossidate.
Purtroppo la ruggine non è solo superficiale, ma in alcuni punti ha iniziato letteralmente a mangiarsi il metallo. Qui occorre un intervento radicale: bisogna sverniciare tutto il telaio e il suo coperchio, smerigliarlo per riportare in vista il metallo sano e poi riverniciare. Questa operazione fa perdere quasi completamente l’originalità dell’oggetto, ma permette di continuare a utilizzarlo in studio in tutta sicurezza; in queste condizioni infatti l’ossido si comporta come un semi-isolante, provocando delle scariche tra i componenti elettronici, con il rischino che si guastino e causando rumori in uscita.
Dopo lo smontaggio completo ripulisco ogni componente dall’ossido e verifico che i singoli valori siano in tolleranza; controllo il trasformatore di alimentazione e lo isolo nuovamente con l’apposita resina, smonto l’interruttore di alimentazione e osservo lo stato dei contatti.
Discorso a parte a parte merita il Raddrizzatore al Selenio; questo componente è stato il primo dispositivo a stato solido in grado si trasformare la corrente alternata in continua. Questi componenti contengono parecchio Mercurio e quando vanno in cortocircuito tendono a scoppiare rilasciando dei gas tossici.
Per l’esperienza personale, se sono “di marca” ( Siemens, AEG, Telefunken), non danno problemi e possono essere lasciati al loro posto, in caso contrario vanno immediatamente sostituiti.
Finito con i componenti interni, passo all’esterno: smeriglio completamente tutte le parti di metallo, le zinco a freddo e poi le rivernicio con una vernice a base alluminio. queste vernici sono studiate per reggere il calore, e sono l’ideale per questo apparecchio dove il calore prodotto tende a rimanere all’interno.
Una volta riassemblato, testo l’alimentatore a banco; il ripple è a livelli normali e le scariche sono scomparse.
Conclusioni
Che dire? Questo microfono è un oggetto magnifico, non solo a livello tecnico, ma anche come storia e soprattutto come Suono.
Ed è questo che più di tutto il resto, lo ha reso un Icona tra i fonici di tutto il mondo; infatti una volta collegato alla DAW e fatte alcune Take di prova con un amica cantante, mi rendo conto che il suono della voce è stupendo: non né da equalizzare, né da comprimere è perfetto già cosi.
È veramente “il Microfono per la voce”.
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