AKG414: UN CLASSICO INTRAMONTABILE
Mi arriva un microfono a condensatore AKG414 un po’ particolare: è rimasto per 15 anni montato su un asta senza essere mai riposto nella sua valigetta;Il tutto in uno Studio parecchio umido.
Il proprietario lamenta alcuni difetti: rumori vari fino al punto di interdire il funzionamento del microfono, mancanza di profondità di suono, è un generale degrado delle prestazioni.
Dopo aver smontato il microfono per prima cosa vedo che sia l’elettronica che le lamine sono molto sporche.
Dopo aver pulito l’elettronica mi posso dedicare alle lamine: rimosso lo strato di sporcizia rimonto il dispositivo e lo testo “ al volo” mandando uno sweep dai monitor di prova.
Il suono è orribie, una più accurata misura della risposta in frequenza conferma con un grafico molto irregolare che c’è ancora qualcosa che non funziona.
Smonto nuovamente lca capsula ma questa volta la collego al “Simulatore”.
Il Simulatore è un apparecchio autocostruito, che permette di alimentare le lamine di una qualsiasi capsula, indipendetemente dalla sua elettronica e di verificrne tutti i parametri intrinseci (Capacità, ESR,isolamento, ecc). Pultroppo ogni volta che eseguo le misure compaiono valori completamente diversi.
Osservate le membrane con l’aiuto del microscopio, mi rendo conto che è presente un alone in un angolo della lamina frontale. Dal bordo trasparentesi vede una liquido tra la membrana e il supporto in ottone.
Dopo un attimo di riflessione mi rendo conto che questo problema è legato ai materiali con cui è costruito il microfono; il Mylar con cui è formata la lamina, è infatti igroscopico e con il passare del tempo ha lasciato entrare l’umidità. Essa si è condensata in una goccia che ha mandato in parziale corto-circuito la capsula.
Questo spiega i valori sballati e il comportamento anomalo. Il problema ora è come far uscire tutta quest’acqua: non si possono smontare le lamine, sarebbe impossibile rimetterle in posizione senza l’attrezzatura adatta. Non si può neanche forare uno degli anelli in ottone, una minima imprecisione danneggerebbe tutto. Vista la situazione provo con il procedimento inverso: metto la capsula in camera climatica, e abbasso progressivamente l’umidità, in modo che per lo stesso effetto con cui è entrata l’umiditò esca. Dopo 48 ore di questo trattamento, la macchia si è notevolmente ridotta ma non è sparita; tuttavia non posso insistere perché potrei deformare le varie parti.
Ora le misure sono regolari e ripetitive, dopo aver rimontato il microfono e averlo testato a fondo posso riconsegnarlo al suo proprietario.
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